Un'ottima Riunione
Inviato: lun giu 05, 2023 7:43 pm
Un'ottima Riunione
Il seguente racconto erotico è stato preso da literotica.com e tradotto dal nostro staff. L'autore originale su literotica è Bigleggednell
Chiara stava passando il tempo nell’ufficio improvvisato di Roberto, che non era altro che un glorificato cubicolo ai limiti dell’ufficio. I muri erano composti da un enorme libreria e due armadietti di metallo, che davano però un senso di privacy. L’incontro sulla sicurezza per tutti era di una noia mortale ma era obbligatorio che tutti vi partecipassero ogni mese. Le piaceva andare all’ufficio di Roberto e fermarsi sullo stipite facendo finta di prestare attenzione alla riunione, quando in realtà aveva una cotta per Roberto e la riunione rappresentava una buona scusa per vederlo senza che gli altri sapessero le sue reali motivazioni. Erano entrambi sposati e avevano alle spalle quasi un secolo di felicità coniugale. Dio, che pensiero deprimente. La società per la quale lavoravano aveva delle regole ferree sulla fraternizzazione tra colleghi, e sicuramente non vedrebbe di buon occhio l’adulterio. Perciò Chiara stava ferma sullo stipite a giocare con il cellulare, mentre Roberto se ne stava alla scrivania a controllare la mail.
Chiara e Roberto lavoravano insieme da oltre un anno e, nonostante non lavorassero direttamente insieme, si vedevano quasi ogni giorno. E flirtavano parecchio, anche se per la maggior parte era Chiara che lanciava frecciatine e Roberto ne era maledettamente ignaro. Per essere un uomo così intelligente, sapeva essere veramente ottuso su certe cose. O forse aveva colto i segnali ma non era interessato. Nah, non poteva essere questo.
Mentre la riunione sulla sicurezza continuava in sottofondo, Chiara si girò e vide Roberto, seduto sulla sedia del suo ufficio, che la fissava quando non pensava che lei lo stesse guardando. Con l’occhio della mente, Chiara immaginò di avvicinarsi a Roberto e di chinarsi per baciarlo sulle labbra. Rimase piacevolmente sorpresa dalla morbidezza delle labbra di Roberto, e si sentiva un delizioso mix di caffè e tè verde nel suo alito. Passò la lingua dentro e fuori la sua bocca, leccando e succhiando il labbro inferiore. Inizialmente Roberto sobbalzò sorpreso, ma si riprese in fretta e ricambiò il bacio. Chiara piazzò entrambe le mani sul viso di Roberto e lo fissò dritto nei suoi occhi scuri. Le piacevano i suoi occhi.
Visto che stava accadendo tutto nella sua mente, l’unico limite era il cielo. Se devi fantasticare, fallo alla grande o non farlo affatto, giusto?
Roberto slacciò la camicetta di Chiara, mettendo in mostra l’addome e le tette di Chiara che gli penzolavano in faccia. Spostò il reggiseno, lasciando libere le tette e gli enormi capezzoli ritti e scuri. Lentamente, Roberto ne prese uno in bocca ed iniziò a succhiare, mentre strizzava l’altro tra le sue dita. Chiara ansimò, prendendo una delle mani di Roberto e portandosela in mezzo alle gambe, facendosi strofinare la fica. Chiara voleva che Roberto vedesse quanto lui la eccitasse, perciò si slacciò i jeans e se li calò insieme alle mutandine. Piazzò la mano di Roberto sulla fica, così poteva vedere quanto era bagnata; Roberto cominciò a strofinarle il clitoride, mettendole poi due dita dentro. Chiara stava quasi per venire. Roberto la baciò profondamente per impedirle di gemere troppo forte e farsi sentire da tutti. Non c’era motivo per cui gli altri dovessero sapere cosa accadeva dietro quelle mura improvvisate. Chiara si mise in ginocchio e, freneticamente, cominciò a slacciare la cintura di Roberto ed i suoi jeans, facendo uscire il suo cazzo ingrossato dalle mutande. Mentre Roberto succhiava le dita che aveva tolto dalla fica di Chiara, lei si mise il cazzo in bocca. Roberto si lasciò scappare un grugnito, e Chiara si gustò il suo liquido pre-seminale. Si stava divertendo un mondo; il pensiero di farsi scoprire così facilmente e da così tante persone la eccitava quasi quanto il cazzo di Roberto. Quasi.
A Roberto piaceva guardare tra le sue gambe e vedere Chiara con il suo cazzo in bocca. Mentre leccava su e giù, ponendo particolare attenzione sulla capocchia, cominciò ad avere il respiro corto.
Anche se non poteva vedere le sue mani, Roberto istintivamente sapeva che Chiara ne aveva una in mezzo alle gambe e si stava masturbando, stuzzicandosi il clitoride. Lo capì dai piccoli gemiti che emetteva e dagli occhi chiusi. Usò l’altra mano per strizzarsi la tetta, stringendo e pizzicando il suo enorme capezzolo.
Roberto si distese, arrendendo il proprio corpo alla miriade di sensazioni. Chiara era molto abile nel fare pompini. Continuava a cambiare la pressione con la bocca, mentre leccava su e giù la sua asta, spingendo gentilmente con la lingua sulla capocchia e usando leggermente i denti. Era sicuramente diverso dai pallidi tentativi di sua moglie di fargli un pompino. Proprio mentre pensava di aver raggiunto il limite, si tolse il cazzo dalla bocca. E lo fece ancora e ancora, portando Roberto sul punto di venire per poi fermarsi di nuovo. Roberto grondava di sudore, mentre lei si divertiva un mondo a stuzzicarlo.
Mentre i suoi gemiti aumentavano, lei succhiò con più forza il suo cazzo, usando la mano libera per strofinarlo, aumentando la velocità. Poteva sentire in sottofondo che la riunione stava per finire, e che sarebbero stati scoperti a breve. Questo non fece altro che eccitarlo di più. Si appoggiò alla sedia per godersi tutto: Chiara in ginocchio tra le sue gambe con il suo cazzo in bocca, la sua camicetta aperta con le tette pienamente esposte e una delle sue mani sulla sua fica. Lo guardò sfacciatamente negli occhi e succhiò e leccò più velocemente, quasi a sfidarlo a sborrarle in bocca. E lui lo fece, ancora e ancora. Chiara indietreggiò per la sorpresa, si chinò con le tette in vista, con lo sperma di Roberto sul viso e sulle tette. Prese la spillatrice di Roberto dalla scrivania e lo picchiò selvaggiamente. Non avrebbe fatto di nuovo una stronzata del genere.
Fonte originale inglese: Great Meeting on literotica.com
Chiara stava passando il tempo nell’ufficio improvvisato di Roberto, che non era altro che un glorificato cubicolo ai limiti dell’ufficio. I muri erano composti da un enorme libreria e due armadietti di metallo, che davano però un senso di privacy. L’incontro sulla sicurezza per tutti era di una noia mortale ma era obbligatorio che tutti vi partecipassero ogni mese. Le piaceva andare all’ufficio di Roberto e fermarsi sullo stipite facendo finta di prestare attenzione alla riunione, quando in realtà aveva una cotta per Roberto e la riunione rappresentava una buona scusa per vederlo senza che gli altri sapessero le sue reali motivazioni. Erano entrambi sposati e avevano alle spalle quasi un secolo di felicità coniugale. Dio, che pensiero deprimente. La società per la quale lavoravano aveva delle regole ferree sulla fraternizzazione tra colleghi, e sicuramente non vedrebbe di buon occhio l’adulterio. Perciò Chiara stava ferma sullo stipite a giocare con il cellulare, mentre Roberto se ne stava alla scrivania a controllare la mail.
Chiara e Roberto lavoravano insieme da oltre un anno e, nonostante non lavorassero direttamente insieme, si vedevano quasi ogni giorno. E flirtavano parecchio, anche se per la maggior parte era Chiara che lanciava frecciatine e Roberto ne era maledettamente ignaro. Per essere un uomo così intelligente, sapeva essere veramente ottuso su certe cose. O forse aveva colto i segnali ma non era interessato. Nah, non poteva essere questo.
Mentre la riunione sulla sicurezza continuava in sottofondo, Chiara si girò e vide Roberto, seduto sulla sedia del suo ufficio, che la fissava quando non pensava che lei lo stesse guardando. Con l’occhio della mente, Chiara immaginò di avvicinarsi a Roberto e di chinarsi per baciarlo sulle labbra. Rimase piacevolmente sorpresa dalla morbidezza delle labbra di Roberto, e si sentiva un delizioso mix di caffè e tè verde nel suo alito. Passò la lingua dentro e fuori la sua bocca, leccando e succhiando il labbro inferiore. Inizialmente Roberto sobbalzò sorpreso, ma si riprese in fretta e ricambiò il bacio. Chiara piazzò entrambe le mani sul viso di Roberto e lo fissò dritto nei suoi occhi scuri. Le piacevano i suoi occhi.
Visto che stava accadendo tutto nella sua mente, l’unico limite era il cielo. Se devi fantasticare, fallo alla grande o non farlo affatto, giusto?
Roberto slacciò la camicetta di Chiara, mettendo in mostra l’addome e le tette di Chiara che gli penzolavano in faccia. Spostò il reggiseno, lasciando libere le tette e gli enormi capezzoli ritti e scuri. Lentamente, Roberto ne prese uno in bocca ed iniziò a succhiare, mentre strizzava l’altro tra le sue dita. Chiara ansimò, prendendo una delle mani di Roberto e portandosela in mezzo alle gambe, facendosi strofinare la fica. Chiara voleva che Roberto vedesse quanto lui la eccitasse, perciò si slacciò i jeans e se li calò insieme alle mutandine. Piazzò la mano di Roberto sulla fica, così poteva vedere quanto era bagnata; Roberto cominciò a strofinarle il clitoride, mettendole poi due dita dentro. Chiara stava quasi per venire. Roberto la baciò profondamente per impedirle di gemere troppo forte e farsi sentire da tutti. Non c’era motivo per cui gli altri dovessero sapere cosa accadeva dietro quelle mura improvvisate. Chiara si mise in ginocchio e, freneticamente, cominciò a slacciare la cintura di Roberto ed i suoi jeans, facendo uscire il suo cazzo ingrossato dalle mutande. Mentre Roberto succhiava le dita che aveva tolto dalla fica di Chiara, lei si mise il cazzo in bocca. Roberto si lasciò scappare un grugnito, e Chiara si gustò il suo liquido pre-seminale. Si stava divertendo un mondo; il pensiero di farsi scoprire così facilmente e da così tante persone la eccitava quasi quanto il cazzo di Roberto. Quasi.
A Roberto piaceva guardare tra le sue gambe e vedere Chiara con il suo cazzo in bocca. Mentre leccava su e giù, ponendo particolare attenzione sulla capocchia, cominciò ad avere il respiro corto.
Anche se non poteva vedere le sue mani, Roberto istintivamente sapeva che Chiara ne aveva una in mezzo alle gambe e si stava masturbando, stuzzicandosi il clitoride. Lo capì dai piccoli gemiti che emetteva e dagli occhi chiusi. Usò l’altra mano per strizzarsi la tetta, stringendo e pizzicando il suo enorme capezzolo.
Roberto si distese, arrendendo il proprio corpo alla miriade di sensazioni. Chiara era molto abile nel fare pompini. Continuava a cambiare la pressione con la bocca, mentre leccava su e giù la sua asta, spingendo gentilmente con la lingua sulla capocchia e usando leggermente i denti. Era sicuramente diverso dai pallidi tentativi di sua moglie di fargli un pompino. Proprio mentre pensava di aver raggiunto il limite, si tolse il cazzo dalla bocca. E lo fece ancora e ancora, portando Roberto sul punto di venire per poi fermarsi di nuovo. Roberto grondava di sudore, mentre lei si divertiva un mondo a stuzzicarlo.
Mentre i suoi gemiti aumentavano, lei succhiò con più forza il suo cazzo, usando la mano libera per strofinarlo, aumentando la velocità. Poteva sentire in sottofondo che la riunione stava per finire, e che sarebbero stati scoperti a breve. Questo non fece altro che eccitarlo di più. Si appoggiò alla sedia per godersi tutto: Chiara in ginocchio tra le sue gambe con il suo cazzo in bocca, la sua camicetta aperta con le tette pienamente esposte e una delle sue mani sulla sua fica. Lo guardò sfacciatamente negli occhi e succhiò e leccò più velocemente, quasi a sfidarlo a sborrarle in bocca. E lui lo fece, ancora e ancora. Chiara indietreggiò per la sorpresa, si chinò con le tette in vista, con lo sperma di Roberto sul viso e sulle tette. Prese la spillatrice di Roberto dalla scrivania e lo picchiò selvaggiamente. Non avrebbe fatto di nuovo una stronzata del genere.
Fonte originale inglese: Great Meeting on literotica.com