Mentre mi guardavo allo specchio continuavo a chiedermi sé stessi facendo la cosa giusta, o se la mia era solo la risposta sbagliata di una donna ferita.
L'aver scoperto quello che credevo l'uomo della mia vita, a letto con una trans che definire brutta è riduttivo, m'aveva fatto entrare in uno stato di apatia, dal quale non riuscivo a venirne fuori nonostante l'aiuto delle amiche più care.
Poi una sera ero andata alla ricerca di siti per incontri, trovando gli annunci degli uomini soli di una banalità sconvolgente. Non solo tutti decantavano misure da attori porno, ma le loro battute erano di quanto di più squallido si potesse pensare, a partire da "Al mio ufficio reclami non è mai arrivato nulla".
Avevo saltato gli annunci delle lesbiche non essendone interessata, per ritrovarmi in quelle delle coppie, dove la stragrande maggioranza erano alla ricerca di 'uomini veri', col lui del duo che si sarebbe limitato a fare da spettatore.
Stavo quasi per desistere quando vidi l'inserzione di una coppia di una città vicina alla mia, che cercava una donna per un rapporto che doveva andare ben altre a quello in cui un uomo soddisfa due femmine. Senza pensarci su troppo scrissi loro una mail, in cui dicevo che ero Milena, single di trent'anni, con una gran voglia di provare qualcosa che andasse oltre il semplice rapporto etero, alla quale allegai una foto in bikini a volto coperto per sicurezza.
Doriana, questo era il nome della donna, mi rispose il giorno seguente, scrivendomi che erano entrambi molto interessati a me, e se avessi voluto avrei potuto mandar loro il mio numero per poter comunicare più velocemente. Andai subito a comprare una SIM da de"Roberto lo so che è tardi, ma questa è da ieri che rompe e non possiamo rimandarla a domani. Tanto sarà il solito problema di sintonizzazione che risolvi in cinque minuti, te lo segni come straordinario e siamo tutti contenti."
Quando c'è da fare qualche lavoro fuori orario, il mio capo fa sempre chiamare sua figlia Carolina, che è il ritratto della gentilezza, con quella sua vocina da ragazzina alla quale è impossibile dire di no.
"Va bene ma solo perché è in zona, e di a quel tirchio di tuo padre che questo è straordinario, altrimenti faccio inversione a U e qui ci viene lui."
"Roberto sei un angelo, ti mando l'indirizzo con un SMS e tranquillo che il vecchio paga."
Nel giro di qualche secondo mi comparve Via dei platani numero nove, così tirai dritto sino a quella nuova zona residenziale, che tutti dicevano sia molto chic, ma che a me pareva la solita fila di villette tutte uguali dai prezzi inaccessibili.
La mia destinazione differiva dalle case vicine solo per il colore più chiaro, e dei cespugli di rose messi fin troppo in ordine, tanto da sembrare finti.
Presi la borsa degli attrezzi sperando che si trattasse di qualche problema facilmente risolvibile, dato che era tardi e volevo tornare a casa, anche se non avevo nessuno che m'aspettasse o particolari programmi per la serata.
Suonai un paio di volte prima che una donna mi venisse ad aprire, e subito fui colpito da quella femmina così provocante nonostante non fosse giovane, anzi a occhio doveva avere almeno cinquant'anni anche se faceva di tutto per non dimostrarli.
Il seno era fin troppo chiaramente rifatto, ma non per questo era come minimo una quarta di tutto rispetto, messo ancor più in risalto da tanti bottoni della camicetta azzurra lasciati lontano dalla loro asola. A dare ancor di più un tocco di perversione c'era una collana di perle che faceva un giro intorno al collo e l'altro più in basso, quasi ad infilarsi nell'incavo del seno.
Alzai lo sguardo per vederle il viso, che era sì segnato dagli anni anche se il trucco ne copriva parecchi, contornato da lunghi capelli biondo chiaro, che le cadevano sulle spalle.
La 'signora' indossava poi un tailleur bianco tanto corto da far intravvedere il bordo delle autoreggenti dello stesso colore, quasi ci fosse bisogno di quell'ultimo dettaglio per renderla ancor di più una vera bomba sexy.
“Ma guarda un po' questo troione" pensai mentre mi presentavo come Roberto della D.L.T. chiedendo poi se fosse la signora Barlacci.
"Teresa Barlacci per la precisione." mi rispose quasi seccata che non sapessi il suo nome "Mi segua che le mostro dov'è il decoder che non funziona."
Più che seguire lei andai dietro a quel culo che mi ondeggiava davanti agli occhi, per ritrovarmi nella sua camera, dove davanti al letto c'era un televisore di almeno sessanta pollici, con sotto un bell'impianto stereo.
"Le serve molto tempo ?" mi domanda neanche fossi un mago in grado di risolvere un problema solo guardando l'impianto.
"Normalmente no, di solito è un problema di risintonizzazione che si ripara in dieci minuti." le rispondo più guardando il bordo delle calze che s'intravede da sotto la gonna che altro.
Mentre sistemo la sintonia dei canali non le stacco mai gli occhi di dosso, mentre lei gioca con non poca malizia con la collana, ma soprattutto con la camicetta e la gonna, facendo in modo di mostrarmi il più possibile, senza però esagerare più di tanto.
Quando ho finito faccio ripartire il decoder, e quello come da prassi torna sull'ultimo canale visto, che nel caso della bella signora Barlacci è uno di quelli porno.
Non appena compare sullo schermo una biondina alle prese con la grossa mazza di un uomo di colore, lei diventa subito rossa, ma a quel punto sono io passare all'attacco, certo d'avere la situazione in pugno.
"Non mi dica che una bella donna come lei ha bisogno di un film del genere per ricordarsi come si fa ?" le chiedo avvicinandomi sempre di più "O ancor peggio che li veda perché costretta a fare poi da sola."
Lei non fa un passo indietro, anzi apre completamente la giacca, per poi far uscire dalle asole due bottoni della camicetta, mentre s'appoggia sensualissima al comò.
"E' che mi sento così sola." mi dice passandosi un dito lungo le labbra "Mio marito è sempre fuori, e non capisce che ho ancora delle esigenze, lei mi comprende Roberto, non è vero ?"
Finisce di parlare solo perché le chiudo la bocca con la mia, mentre una mano s'infila dentro la sua camicetta alla ricerca di un seno che so essere duro.
"Stia tranquilla che adesso ci sono qui io che le do una bella controllata a tutto l'impianto." le dico prima di scendere con la bocca su quelle tette che mi stanno facendo impazzire "Però mi lasci fare e ricordi che sono un professionista."
Inizio a spogliarla, e dove passano le mani subito dopo corre la bocca a baciare la pelle appena scoperta, e se sul collo e le spalle è molto eccitante, dopo che le sfilo il reggiseno è un vero piacere lanciarsi anche solo sui capezzoli che sono già irti come chiodi. Quando le tiro su la gonna, lei apre le gambe quasi non aspettasse altro che sentire la mia mano dentro le sue mutandine, cosa che faccio senza pensarci su due volte, trovandole la passera che è già un mezzo lago.
Le infilo due dita dentro con un po' di rabbia, per punirla di quell'aria snob che aveva appena sono entrato, ma poi mi basta vederla godere per tornare ad essere sì un maschio, ma non un animale.
Chi invece non si pone limiti è proprio Teresa, che oramai mezza nuda s'accuccia fra le mie gambe per tirarmi fuori la mazza, che non appena vede l'aria finisce nella sua bocca. Da vera donna perversa non si limita a giocarci con labbra e lingua, che già sarebbe un bel trattamento, ma si struscia la nerchia fra le tette e sul viso, facendo sì che il mio livello d'eccitazione raggiunga il suo massimo. A quel punto la prendo quasi di forza per spingerla contro il tavolo, facendo sì che si pieghi per offrirsi a me, che dopo averle spostato quel tanto che basta le mutandine per scoprirle il sesso, la penetro con tutta la mia forza.
Teresa urla e so che è solo per piacere, del resto non ha certo la passera stretta di una ragazzina, ma soprattutto non fa nulla per togliersi da dov’è, anzi dopo un po’ inizia a gemere perdendo così ogni aria da signora per bene.
Mi fermo un attimo solo per guardarla meglio, e quel che vedo è il ritratto della perversione fatta a donna matura, con le sole autoreggenti e la collana di perle che si muove a ogni mio affondo.
“Vede signora bisogna assicurarsi che il cavo entri bene nella presa.” le dico quasi per prenderla in giro “Ma le ripeto di stare tranquilla perché conosco bene il mio lavoro.”
“Forse sarà meglio controllare tutto, ma sul letto.” mi risponde mentre mi spinge via, ma solo per indicarmi il centro del talamo.
Non faccio quasi in tempo a sdraiarmi, che lei mi è già sopra, e ancor prima che riesca a dire qualcosa, la mia mazza è già dentro la sua passera. Teresa è più calda di un termosifone acceso, e mi trascina con sé avvinghiandosi peggio d’un rampicante, mentre mi fa girare neanche fosse una gara a chi sta più volte sopra o sotto. Quel cambiare continuamente posizione fa sì che non riesca a venire, il che di fatto rende lunghissimo quel rapporto, che sembra non dover finire mai.
Quando però la vedo sdraiata sulla pancia non resisto ad alzarle il sedere e prenderla così da dietro, questa volta da vero animale.
“Ma quant’è che tuo marito non ti scopa per lasciarti con così tanta voglia di cazzo.” le dico mentre il mio pene affonda in lei senza sosta.
“Non è solo quello, ma anche che non ha un gran cazzo, mentre il tuo mi fa impazzire.” mi risponde quasi per scusarsi delle corna che sta mettendo al consorte.
Il suo culo un po’ floscio che ondeggia a ogni mia bordata non sarà quello più bello del mondo, ma in quel momento è una fonte unica di piacere, così senza pensarci troppo mi bagno il pollice che poi le infilo nel buchetto.
“Credo sia meglio controllare anche questo canale, che ne dice signora ?”
“Mi affido a lei che ne sa più di me.” mi risponde quasi ridendo.
Sostituire il dito col pene è un attimo, e subito dopo i suoi gemiti diventano quasi urla, ma non certo di dolore, anzi. Sento quasi premere sulla mazza le dita che s’è infilata nella passera, quasi non le bastasse il piacere che le sto dando io, ma del resto quella donna è come il vaso di Pandora a cui è stato aperto il coperchio.
La sento dire frasi senza senso mentre entrambi viaggiamo appaiati verso l’orgasmo, in un crescendo di affondi e urla, finché non sento che sono arrivato al capolinea. Muovendomi il più in fretta possibile, mi metto davanti a lei, che mi prende subito il pene in bocca per succhiarlo sino a quando non le svuoto le palle in gola. Mi butto di schiena sul letto esausto, ma non ho considerato la fame di sesso di Teresa, che mi dà giusto il tempo di riprendermi, prima d’accucciarsi fra le mie gambe per leccarmi le palle.
“Guarda che se me lo fai tornare duro dopo ti scopo di nuovo.” le dico ben sapendo le sue intenzioni.
“Allora vedrò di fare in fretta.” mi risponde prima di far sparire la mia nerchia fra le sue labbra.
Non mi ci vuole molto per avere nuovamente un’erezione, e ancor meno a Teresa per salirmi sopra e riprendere la sua danza perversa. Questa volta però smaltito il primo bollore ce la prendiamo entrambi con più calma, muovendoci il meno possibile pur senza smettere mai di scopare, quasi si volesse prolungare all’infinito quei momenti. Ci baciamo in continuazione, mentre le mani sono sempre alla ricerca di qualche parte del corpo dell’altro, e il sudore avvolge entrambi.
Le vengo dentro mentre lei è sopra, per poi vederla sdraiarsi sul mio corpo oramai senza forze.
“Cavolo sono quasi le sette !” urla Teresa mentre mi siedo sul letto.
“E cosa succede torna tuo marito ?” le chiedo scherzando.
“No lui torna domani, solo fra un po’ ho una riunione con altre mogli, detta fra noi una rottura, ma non posso mancare, quindi rivestiti che devo fare una doccia prima d’uscire.”
Mi rimetto i miei panni, ma prima d’uscire le do un ultimo lungo bacio in bocca, e il mio bigliettino da visita.
“Quando vuoi una controllata all’impianto chiama direttamente me, così non paghi l’intervento a quello stronzo del mio capo.”
Per chi lo volesse sapere l’impianto della famiglia Barlacci è in perfette condizioni.
Anche perché viene controllato tutte le settimane,
dicare solo alla trasgressione, e non appena l’attivai chiamò Doriana.
La sua voce era calma e sensuale allo stesso tempo, tanto che mi eccitai un po' al solo sentirla, e non feci nessuna obbiezione quando lei volle passare a una videochiamata.
"Milena ma sei bellissima." mi disse non appena apparii sul suo schermo.
Lei invece non era una gran bellezza, ma sprigionava sesso da tutti i pori della pelle. Sul sito avevano scritto che erano entrambi poco più che quarantenni, e su questo c’erano pochi dubbi, mentre lei aveva omesso d'esser passata più di una volta da un chirurgo plastico, il quale va detto aveva fatto un gran lavoro, Le labbra sono sì carnose, ma non i soliti canotti di carne, mentre il seno è prosperoso tanto da volerci mettere le mani sopra anche se non sono lesbica. I suoi capelli sono lunghi e neri, il viso ovale con due grandi occhi azzurri, e dal collo si capisce che non c’era un filo di grasso.
"Grazie anche tu sei molto bella, oltre che tremendamente sexy." le risposi arrossendo un po'.
Iniziammo a parlare, e fu subito come se ci conoscessimo da sempre, così le raccontai del mio ex, e lei trovò il modo di farmi ridere prendendolo in giro. Suo marito Ubaldo non era in casa, ma chi organizza la serata è lei, e fa ciò che meglio crede, anzi ciò che in fondo vogliamo tutti e tre. Alla fine, la discussione finisce sul loro annuncio, e Doriana non esitò un attimo a spiegarmi i loro desideri.
"Vedi noi cerchiamo una donna con la quale giocare, che però non sia la solita ragazza più o meno giovane con voglie di sottomissione, ma che sappia prendere l'iniziativa così come seguire le nostre chiamiamole indicazioni. Perché in fondo vogliamo solo divertirci con chi ha i nostri stessi interessi, o se vuoi la passione per il buon sesso fatto senza tabù, il tutto senza sentimentalismi o altro, insomma la storia inizia e finisce in una sera, anche se non è detto che non ci si possa rivedere."
In fondo era quello che cercavo, sesso senza complicazioni, con una coppia già esperta in questo tipo di relazioni, e quindi non mi restò che metterci d'accordo sul dove e quando incontrarci.
"Facciamo per sabato sera, così è più comodo per tutti e tre, solo prima vorrei che tu parlassi con mio marito, se non altro per conoscerlo." mi propose Doriana trovandomi d'accordo.
Qualche giorno dopo fu Ubaldo a chiamarmi dopo avevo finito la cena, e lo trovai subito simpaticissimo, con quel suo aspetto un po' stralunato, e un sorriso che pareva non finisse mai. Lui di fatto non fece altro che confermarmi le intenzioni già espresse dalla moglie, quindi una serata a base sì di sesso, ma senza alcun coinvolgimento, che al massimo poteva dar luogo a una bella amicizia.
Così non mi rimase che aspettare sabato sera per ritrovarmi davanti allo specchio con tutte le mie insicurezze che uscivano allo scoperto. Quella che vedevo riflessa non era certamente l'immagine di una brutta donna, anzi se "altezza mezza bellezza" io col mio metro e settanta non partivo certo male, La natura però non era stata molto generosa nel dotarmi di forme come quella di Doriana, piuttosto vicino a lei la mia seconda sembrava ancora più piccola. In compenso il mio era un biondo naturale anche se non chiarissimo, ma il taglio dei capelli scalati li faceva sembrare più in ordine di quanto fossero in realtà.
Per quella sera avevo scelto della lingerie rosa davvero minimale, con un reggiseno col ferretto e un tanga, le cui parti che dovevano coprire, erano in realtà dei cuori di seta che tutto facevano venire in mente tranne che il sentimento dell'amore. Dall'armadio avevo preso poi un semplice vestito lilla e dalla scarpiera dei sandali con un bel tacco a spillo, perché se non potevo gareggiare con Doriana in quanto a curve, potevo esaltare ancor di più la mia altezza.
"Ma sì al limite sarà una scopata di merda." dissi a me stessa prendendo la borsa "E del resto ti sei quasi dimenticata l'ultima volta che hai visto un cazzo vero."
Alle nove di sera l'autostrada era quasi deserta, e la musica non riusciva a tenermi compagnia, così iniziai a fantasticare su quella coppia. Lei doveva esser una gran maiala, di quelle a cui poco importa se nel letto c'è un uomo o una donna, o magari tutti e due giusto per non farsi mancare nulla. La vedevo con dell'intimo ultra-sexy, di quelli che fan resuscitare i morti anche se il defunto era gay, sopra un uomo che cavalcava come un'amazzone, pronta a rivere tutto il piacere possibile. Lui invece lo immaginavo come un perverso coi fiocchi, magari gli piaceva far scopare la moglie da un altro, per poi prenderla da dietro e ricordarle così chi fosse il suo uomo. Pur non avendolo visto nudo, speravo che avesse una mazza degna di questo nome, se non altro perché l'astinenza iniziava a farmi brutti scherzi.
Arrivai infatti sotto la loro casa in uno stato di forte eccitazione, e a quel punto lasciai ogni remora chiusa dentro la macchina, per poi andare a suonare al loro portone.
"Chi è ?" mi chiese una voce maschile.
"Ciao sono Milena."
"Sali quinto piano a sinistra quando esci dall'ascensore."
Mentre salivo da loro pensai a cosa potessi dire, ma era come se la mia mente fosse una pagina vuota, così mi convinsi che era meglio lasciarsi guidare dall'istinto, ma soprattutto dalla loro esperienza.
Non feci in tempo a suonare il campanello, che Ubaldo m'aprì la porta per farmi entrare, e dopo avermi baciata sulla guancia, mi portò in salotto dove m'aspettava la moglie.
Rimasi un attimo ferma per guardare Doriana, che dal vivo era ancor più bella, elegantissima con la sua semplice camicetta verde e la gonna nera, e un girocollo di perle da gran signora.
"Milena ma sei una meraviglia !" mi disse prima di darmi un languido bacio in bocca "Ora però mettiti comoda in poltrona mentre ti schiarisco alcuni concetti essenziali per la serata."
Mentre sprofondavo in una poltrona che definire morbida è ancor poco, la coppia prendeva posto ai bordi di un divano, come a farmi capire quale sarebbe stato il mio prossimo posto.
"Hai capito cosa cerchiamo ?" mi domandò Ubaldo dopo aver preso la mano della moglie.
"Più o meno, una che voglia divertirsi senza farsi troppi film per il futuro." risposi sperando d'aver detto la frase giusta.
"Effettivamente è proprio così" mi confermò Doriana "E se ti può interessare non vedo l'ora di scoparti, quindi se non ahi domande da farci perché non vieni qui fra noi ?"
Non feci quasi in tempo a sedermi fra di loro, che mi ritrovai la bocca di lei sulla mia, e le mani di Ubaldo fra le gambe, che prese a massaggiarmi la passera ma senza entrare dentro il tanga. Il bacio di Doriana fu lunghissimo, con la sua lingua che s'intrecciava con la mia in un gioco senza fine, tanto che mi dispiacque quando mi lasciò per il marito, che poco dopo prese il suo posto.
"Secondo me sotto sei uno schianto." disse l'uomo staccandosi da me per poi farmi alzare in piedi davanti a lui.
Lasciai che lui mi togliesse il vestito, ma soprattutto che Doriana mi sfilasse il tanga prima di sganciarmi il reggiseno, e lasciarmi così nuda fra loro due.
Quella coppia così perversa non mi fece quasi muovere, coprendomi con le loro mani e bocche, facendo quasi a gara a chi mi facesse eccitare di più. Se le dita di Doriana sapevano donarmi sensazioni uniche, lo stesso poteva dirsi delle labbra di Ubaldo, che sembrava essersi incantate fra il mio lobo destro e l'inizio del collo, con le mani che palpavano le mie natiche senza però esser mai troppo pesanti.
Quasi senza accorgermene mi ritrovai nella loro camera, dove l'uomo s'andò a sedere sul bordo del letto, per poi quasi invitarmi a prendermi cura di lui. Così non mi rimase che mettermi carponi sul letto per potergli tirare fuori il pene, che seppur ancora un po' floscio era sempre più grande di quello del mio ultimo fidanzato, e quindi avvolgerlo con la mia lingua. Non so perché ma m'aspettavo che Doriana s'unisse a me; invece, quando la vidi si era spogliata solo dalla vita in giù, per mettersi un grosso strap-on che mi fece passare vicino alla faccia prima di mettersi dietro di me.
"Stasera sarai la troia di tutte e due." mi disse mentre mi faceva passare con fin troppa delicatezza le dita lungo lo spacco della passera "Del resto te l'avevo detto che non vedevo l'ora di scoparti."
L'idea d'esser presa da quella donna per certi aspetti così dominanti, mi fece accelerare il lavoro di bocca che stavo facendo al marito, sino a quando non mi sistemai sopra di lui per prendergli la mazza dentro di me.
"Mio Dio questa ha proprio voglia di cazzo !" esclamò Ubaldo mettendomi le mani sulle chiappe.
"Sì ma non del tuo." gli rispose la moglie prima di darmi un lungo bacio in bocca "Anche se il cazzo ha un suo sapore, quello finto non finisce mai non è vero Milena ?"
"Mm sì e poi sono sicura che tu lo sai usare benissimo." le risposi cercando questa volta io la sua bocca.
Nonostante fosse più che piacevole scoparmi Ubaldo, la voglia di fare lo stesso con Doriana era irresistibile, così dopo un po’ lasciai la mazza dell’uomo per quella posticcia della moglie. La donna però non mi permise di mettere in pratica i miei intenti, che mi fece sistemare carponi, e a quel punto mi penetrò con quel pizzico di violenza che era la stessa situazione a richiedere.
“Te l’avevo detto che Milena era la donna giusta per una serata coi fiocchi.” disse Doriana al marito, che nel frattempo m’aveva infilato il pene in bocca “Quelle come lei sono troie al punto giusto, e non le solite sfondate che si trovano in rete.”
“Hai ragione, con una così si possono passare ore che tanto va sempre tutto bene.” rispose lui.
Io non potevo dire nulla perché l’uomo mi chiudeva la bocca con la sua mazza, e anche quando si scambiarono posto, la situazione non cambiò di una virgola, visto che Doriana mi trattò come aveva fatto sino a poco prima il consorte.
Messa in mezzo a quella coppia non potevo che godere, senza badare troppo all’avere uno o più orgasmi, con l’unica curiosità di sapere quando lei si sarebbe stancata di fare l’uomo.
La risposta l’ebbi solo dopo che Ubaldo venne sulle mie chiappe, e la moglie prese con la lingua il suo seme per portarlo alla mia bocca, per finire con un bacio lunghissimo. Con una certa impazienza le tolsi lo strap-on per sprofondare la faccia fra le sue gambe, dove trovai un dolcissimo lago d’umori, che leccai come una devota schiava d’amore, per poi passare al suo buchetto che mi sembrava molto più stretto del mio.
Doriana iniziò a gemere sempre più forte, quasi avessi acceso l'interruttore del suo piacere, e così non potei che andare avanti ad infilarle la lingua nel retto, facendola seguire a volte da un dito.
“Tieni mettiglielo nel culo.” mi disse Ubaldo dandomi il fallo dello strap-on “Alla troia piace prenderlo dietro più che davanti, non è vero moglie mia ?”
Lei non disse nulla, ma s’allargò le chiappe quasi dovesse ubbidire a un ordine, lasciandomi sorpresa di come si lasciasse sottomettere in modo così evidente. Non volevo però solo sodomizzarla, e quindi ripresi a leccarle la passera, mentre poggiavo la punta del fallo sul suo buchetto, per poi farle entrare tutta quella mazza di gomma senza che lei emettesse un gemito di dolore.
“Forse non mi sono spiegato bene.” mi disse Ubaldo sedendosi vicino alla moglie “Il culo glielo devi rompere, perché alla ‘signora’ piace così, duro e forte senza pietà.”
Compresi che dovevo essere più decisa, così mi misi in ginocchio al fianco di Doriana, ed iniziai a sodomizzarla con sempre più vigore, sino a quando non iniziò a urlare sia per il piacere, che per il dolore.
“Vedi Milena, mia moglie sembra un gran signora con tendenze dominanti, ma poi apre il culo al primo uomo con un bel cazzo, come il ragazzo del supermercato qui sotto che l’incula nei bagni, per poi rimandarla a casa con la sborra che ancora le cola sulle cosce.” mi spiegò l’uomo che era ben conscio dei tradimenti della moglie.
“Dammi l’imbragatura, così me la scopo anch’io, che ne dici ?” proposi a Ubaldo che in meno d’un secondo non solo mi passò le cinghie dello strap-on, ma m’aiutò a indossarlo.
Anche se in fondo quello a cui stavo partecipando era un gioco di ruoli, non ebbi alcun riguardo nel sodomizzare nuovamente Doriana, mentre il marito si faceva spompinare anche per non farla urlare troppo. Con Ubaldo nacque quasi una gara a chi la fotteva più forte, con lei che godeva senza alcun ritegno, dimostrando così casomai ce ne fosse stato bisogno, quando gradisse quel trattamento. Non mancarono neanche gli insulti e le manate sulle chiappe, ma senza che neppure per un attimo si sfociasse in una violenza senza senso.
Alla fine, Ubaldo le venne del retto, dopodiché approfittai di quell’insolito lubrificante, per darle gli ultimi colpi, prima di cadere sfinita sul divano.
Nessuno disse nulla per diversi minuti, anche perché non so a chi mancasse di più il fiato, sino a quando Doriana quasi non rotolò per terra per poi andare in bagno per rinfrescarsi.
Io invece mi rivestii senza dire nulla, avendo capito come quella coppia m’avesse usata per soddisfare le proprie perversioni, ma anche che non sarebbe finita una volta uscita da quella casa.
Per commenti : miss.serenasdx@yahoo.com
(quelli volgari saranno subito cestinati)
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